Buon pomeriggio.
Secondo il quotidiano Il Tempo, dell’otto agosto 2001, nell’articolo firmato da Sergio Di Cori, l’intervento del professore Severino Antinori alla Conferenza internazionale, presso l’Accademia Nazionale della Scienza, è stato un grande successo mediatico. Circa 90 milioni di telespettatori hanno seguito il seminario e un sondaggio su Internet rivelerebbe che, su 250 mila americani, il 64 per cento considera Antinori un grande genio rivoluzionario. Lo stesso professor Weissman, biologo e presidente dell’Accademia della Scienza, pur condannando violentemente il progetto di Antinori, ha messo in guardia gli scienziati americani sulla straordinaria capacità inventiva degli scienziati italiani.
Questo avvertimento avrebbe suscitato l’orgoglio dei ricercatori americani i quali temono che Antinori riesca a compiere per primo la rivoluzione scientifica più grande, mai realizzata. Grazie al polverone sollevato dai proclami di Antinori, la televisione ed il pubblico americano sembrano aver scoperto che l’Italia è paese leader al mondo nel campo della ricerca ginecologica. La rete televisiva ABC ha definito il professore italiano, il nuovo Cristoforo Colombo della specie umana.
In realtà, le colonne d’Ercole non sono la costruzione di una nuova persona, ma la riparazione di una già esistente. Purtroppo, la discussione sulla clonazione umana sta facendo perdere la bussola a scienziati, uomini di fede e politici, i quali non si rendono conto del significato della nuova frontiera scientifica per centinaia di milioni di malati in tutto il mondo. L’ultimo a cadere nella rete, tesa, da un lato, proprio dal professore Antinori, dall’altro, da Giovanni Paolo secondo, è stato il presidente degli Stati Uniti, Bush. Il presidente Bush si appresta a tagliare i finanziamenti federali per la ricerca sulle cellule staminali embrionali. Il boia texano, in questo modo, avrebbe deciso di portare la scure sul collo dei milioni di malati americani che, nei prossimi cinque anni, potrebbero beneficiare delle nuove terapie.
Un saluto a tutti.
09 agosto 2001 – Luca Coscioni
Commenti (0)