La mia partecipazione al Maurizio Costanzo Show

Luca Coscioni è intervenuto al Maurizio Costanzo Show nello spazio di ‘par condicio’ concesso ai Radicali sulle reti Mediaset. Il presidente di Radicali Italiani ha spiegato le ragioni del Satyagraha con lo sciopero della sete di Emma Bonino e la propria autoriduzione dei farmaci, ed è intervenuto a polemizzare con gli attacchi che gli sono stati esplicitamente rivolti da “L’Avvenire”.

1° INTERVENTO DI LUCA:

Costanzo, vorrei intervenire.
Buona sera a tutte, e a tutti. Vorrei poter rispondere alle domande che mi verranno rivolte, ma, prima devo ricordare che in queste ore, Emma Bonino sta rischiando la vita contro la morte, la propria vita contro la morte politica dei diritti e delle libertà dei cittadini italiani. Lo sciopero della fame e della sete, che Emma ha iniziato 117 ore fa, la progressiva riduzione dei trattamenti farmacologici, attuata da me e da altri compagni radicali, come le innumerevoli adesioni, più di 400, in tutta Italia, al grande Satyagraha radicale, sono la risposta non violenta, alla violenza della cancellazione dei temi radicali dal confronto democratico. Noi radicali chiediamo che, sulla libertà della ricerca scientifica, sulla clonazione terapeutica e sull’utilizzo degli embrioni soprannumerari, sull’eutanasia, sulla terapia del dolore, sulla libertà di cura, come su tutti gli altri temi delle riforme istituzionali e dello Stato sociale, delle libertà economiche e individuali, i cittadini italiani possano conoscere le posizioni dei leader dei diversi schieramenti, per deliberare nella pienezza dell’informazione e della conoscenza. Le televisioni pubbliche e private, la carta stampata, parlano di una protesta, riferendosi alle nostre azioni non violente. Una volta per tutte, e per amore della verità, desidero ribadire fermamente che la nostra è lotta politica e ribellione non violenta, non è una protesta, che le nostre vite sono in pericolo, per far sì che il rito democratico del 13 maggio possa essere celebrato nella pienezza del conoscere per deliberare. Noi radicali non siamo questuanti di spazi televisivi, ma difensori della libertà d’informazione, della democrazia e del confronto democratico. È per questo che non parteciperemo, fino al 13 maggio, ai contenitori di approfondimento politico. Concludo, spiegando cosa farei in Parlamento, muto ed in sedia a rotelle. Mobiliterei tanti, come ho già fatto, nel mondo, a partire dall’Italia, per far approvare al più presto una legge sulla clonazione terapeutica, per difendere la libertà della ricerca scientifica, per sostenerla, per regolamentarla, rafforzarla, non per proibirla, e, in particolare, per salvare con urgenza 30.000 embrioni soprannumerari, e farne occasione di vita e di guarigione. Una legge, come quella sulla clonazione terapeutica, riguarda centinaia di migliaia di cittadini italiani, colpiti dal diabete, il morbo di Parkinson, l’Alzheimer, alcune forme di cancro, le lesioni traumatiche del midollo spinale, la sclerosi laterale amiotrofica. Oggi, non le vite delle persone, dei deboli, di noi malati, ma gli embrioni sono sacralizzati, e ad essi dovrebbero essere immolate, le libertà e la vita. Ma, il confronto democratico su questi temi è stato violentemente impedito da Berlusconi e Rutelli, che sono contrari alla clonazione terapeutica, dalla Rai e Mediaset.

2° INTERVENTO DI LUCA:

Il problema della cittadinanza è un problema che hanno in comune l’immigrato, che cerca di ottenerla, e il malato italiano, che la perde, non appena si ammala. Il razzismo ha molte facce. Desidero, a questo punto, fare la seguente riflessione. Leggo sull’Avvenire di ieri, il quotidiano dei Vescovi, che lo sfortunato Coscioni, cioè il sottoscritto, un invalido strumentalizzato dai radicali, porta il suo inquietante contributo, quando afferma che la politica è tutto questo: È vita o morte, civiltà o violenza. Ascolto Giorgio Gaber, ospite di Adriano Celentano, e lo sento cantare: Nessuno strumentalizzi gli ammalati. A Gaber chiedo se, per caso, si riferisse a me. In caso affermativo, chiedo a Celentano di invitare anche me alla sua trasmissione del giovedì sera per poter io raccontare a 14 milioni di italiani, la mia maratona politica, le ragioni della mia candidatura, una candidatura che ha ricevuto il sostegno di 48 premi Nobel e 500 scienziati di fama internazionale. Qualora invece, Giorgio Gaber non avesse pensato a me, cantando la sua canzone, chiedo ugualmente a Celentano di invitare anche me alla sua trasmissione, dal momento che il solo esponente politico di rilievo nazionale, muto e in sedia a rotelle, che è anche malato, sono io. Al quotidiano dei vescovi, rispondo che nei momenti di difficoltà, quando la disperazione sembra prendere il sopravvento, la malattia vincere, amo ricordare un frammento del Vangelo che recita: niente è impossibile a chi crede. A questi credenti atei, a questi sepolcri imbiancati, ai laici da salotto, che vorrebbero costringere me, e centinaia di migliaia d’altri come me, in campi di concentramento passivi, dico che niente è impossibile a chi crede. A chi crede in Dio, nella libertà, nell’amore, nel lavoro, nella politica, in altro, rispetto a ciò di cui, Berlusconi e Rutelli hanno ipocritamente trattato nei loro incontri con il Cardinal Sodano. Sì, sono uno strumento, ma strumento di lotta politica e d’amore. Il mio contributo è inquietante per chi fa politica, senza avere contenuti politici, per chi non crede, se non alle spartizioni di seggi e di poteri.

3° INTERVENTO DI LUCA:

Una battuta, solo una battuta conclusiva. Esistono infine, sulla carta, i diritti dei cittadini, i diritti dei malati e dei disabili, ma se ne fa scempio. Ma è la libera pratica dei doveri che può salvarci. Dare corpo, dare mano, dare voce, alla battaglia radicale per la libertà della ricerca scientifica, oggi, per me, riacquista il suo immenso significato. La politica, lo ripeto, nel bene o nel male, è tutto questo. È vita o morte, civiltà o violenza. Lo è, almeno, per me, per Emma Bonino e per i radicali. Vi chiedo quindi di riflettere. Non sciupate l’arma, che per un solo giorno, il 13 maggio, ci viene data. Quelle tre schede che avremo in mano per eleggere il nuovo Parlamento, vi chiedo di usarle. Non le buttate nell’ammasso. Vi chiedo di votarmi per dotare il nostro paese di una legge sulla clonazione terapeutica. La vostra forza ideale è necessaria alla mia vita, e a quella di tutti. È il farmaco, è la medicina. Ne guariremmo tutti.  Grazie, grazie davvero per avermi pazientemente ascoltato.

2 maggio 2001 – Luca Coscioni

Puoi vedere il mio intervento alla trasmissione cliccando qui

Sul sito di Radio Radicale è possibile vedere gli interventi integrali

Eventuali errori presenti nel documento sono dovuti ad un adattamento del testo per il sintetizzatore vocale utilizzato da Luca

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