Sei anni fa i medici mi predissero cinque anni di vita. Ora sono invece qui a lottare perché voglio essere eletto deputato il 13 maggio. Sono Presidente del Comitato dei radicali, 47 Premi Nobel della scienza e della cultura, circa 500 scienziati, ricercatori, accademici, di tutto il mondo sono accorsi per sostenere la mia candidatura; quale capolista delle Liste Bonino; precedendo Marco Pannella, come già fu per Leonardo Sciascia ed Enzo Tortora, in Emilia Romagna, Lazio, Umbria.
Ma per essere eletto occorre che almeno il 4% degli elettori in tutta Italia siano informati e votino per le Liste radicali di Emma Bonino. E da sei mesi il duopolio di sinistra e di destra, di Rutelli e di Berlusconi, di Rai e di Mediaset, ha operato per rendere impossibile questo risultato. Lo vedete, sono muto, paralizzato, posso esprimermi muovendo in modo impercettibile il mouse, come il professor Hawking, come però potrebbero tutti i milioni e milioni di malati di sclerosi laterale amiotrofica, di morbo di Parkinson, di Alzheimer, di distrofia muscolare, di sclerosi multipla, se non li si curassero unicamente come oggetti, non più come soggetti di vita e di pensiero, di amore e di speranza, di possibile guarigione per se, e per decine di milioni di altri come loro. Chi è inutile a se e agli altri: i Gasparri, o io, o noi? Ci sarebbe da ridere.
Nessuno, in Italia, ha avuto il diritto di sapere, prima di andare a votare, il perché, con un evento tanto clamoroso quanto reso clandestino, uno dei massimi Poeti esistenti, politicamente opposto a noi radicali, mi sostiene politicamente ed elettoralmente, assieme ad altri 46 premi Nobel. Ha potuto affermare, commuovendomi e rendendo felice un giorno di questa mia vita: Attendevamo da molto tempo che si facesse giorno, eravamo sfiancati dall’attesa, ma ad un tratto il coraggio di un uomo reso muto da una malattia terribile ci ha restituito una nuova forza. Grazie, per questo. Per molti politici e potenti, invece, sono uno scandalo, sono strumentalizzato. Perché non provano anche loro a strumentalizzare altri, milioni di altri malati, come sono io? Per l’Onorevole Gasparri ed altri liberali di sinistra, destra, centro come lui, lo scandalo è che io viva, che io non sia solamente un oggetto di cure, e un soggetto che vive e lotta, con altri, per la sua vita e quella di milioni di altri. Cosa farei in Parlamento, ridotto apparentemente come sono? Mobiliterei tutti, nel mondo, a partire dall’Italia, per far approvare una legge, più leggi, per difendere la libertà della ricerca scientifica, per sostenerla, per regolamentarla, rafforzarla, non per proibirle, per impedire l’infamia di gettare nella spazzatura 30.000 embrioni, invece che farne occasione di vita, di guarigione, come in Italia si è deciso.
E questo non è che un esempio, un’occasione per battere quel potere clericale e reazionario, contrario intimamente, in primo luogo, alla libertà di coscienza, di religiosità, che in Italia ci ha ridotto al centotreesimo posto nel mondo per la terapia del dolore, facendo della morte all’italiana un mostro, come il divorzio all’italiana, per cui l’incubo non è nella morte, come ha detto Montanelli, ma nel morire cui ci condannano. Farei approvare, con i miei compagni radicali, quella regolamentazione dell’eutanasia, che oggi si pratica incontrollata, clandestina e proibita, che l’85% degli olandesi ha approvato, perché informati, mentre in Italia il popolo continua ad essere la misura politica dei due Poli, anche in questo tanto uniti quanto rissosi per spartirsi il bottino dell’ignoranza e di voti, che sperano di ottenere tappando la bocca ai radicali. Insomma, non sarebbe più necessario, se le donne e gli uomini liberi e di buona volontà fossero informati, l’eroismo, il sacrificio di una Emma Bonino che giovedì inizia lo sciopero della fame e della sete; ed io mi associo passando all’autoriduzione dei farmaci della mia terapia.
Il 13 maggio la scheda elettorale servirà per far vivere in libertà e dignità tutti, o per farci morire, non solo politicamente.
Auguri al popolo italiano!
23 aprile 2001 – Luca Coscioni
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