RIUNIONE DI GIUNTA DEL 5 MARZO 2004
- Voglio iniziare questo mio intervento aggiornandovi sulla sentenza del processo contro i dirigenti dell’azienda sanitaria di Terni di lunedì primo marzo. Devo essere estremamente sincero con voi tutti ma da questo primo grado di giudizio mi aspettavo la condanna dei tre imputati. La sentenza dice: il fatto non costituisce reato. Non conosco, perché dobbiamo aspettare le motivazioni che devono essere depositate, il significato di questo giudizio. Ma in prima approssimazione mi chiedo, alla luce di questo fatto che non costituisce reato, chi sono i responsabili dunque dei disservizi dell’assistenza sanitaria pubblica a danno di numerose vite umane sofferenti? E quali provvedimenti, più o meno immediati, dunque, possono essere offerti, non con poca chiarezza, alla vita di centinaia di malati per difendere e promuovere il diritto alla salute, il diritto ad una vita dignitosa? Provvedimenti con finalità strettamente terapeutica o anche con finalità migliorative della condizione di salute, di vita umana. Queste due finalità, sono e devono essere intese in una ottica non semplicemente legate al mio caso personale, ma essenzialmente sociale. A me pare che la sentenza di primo grado abbia assolto il non agire degli imputati, quasi a non voler toccare il valore delle loro calde poltrone. E mi pare di capire che la mia situazione in Italia non sia isolata. Fino ad ora, a questo processo, a mio avviso non è stato dato sostegno e credo che a partire dal ricorso in appello, vada sostenuto con iniziative strettamente legate alla Associazione.
- Per quanto riguarda la questione campagna iscrizione, credo che il numero degli iscritti fino a questo momento sia notevole. Non so se sia una idea attuabile in questo preciso momento, quella legata a possibili iniziative dell’Associazione con eventi locali culturali ad esempio spettacoli di piccole compagnie teatrali che comunque hanno un numero di spettatori fedeli, per portare a conoscenza degli obiettivi dell’Associazione e per raccogliere soprattutto iscrizioni e fondi. Ne ho individuate due: una compagnia teatrale del Viterbese, luogo mai preso in esame che va, secondo me, ripreso in virtù del fatto che sono stato docente, sebbene molti anni fa, a contratto, all’Università della Tuscia di Viterbo; poi una compagnia teatrale orvietana dove alcuni attori, sono miei personali conoscenti;
- Vorrei anche conoscere le ultime nuove di come si sta muovendo il progetto “libertà di parola” nel Lazio, cioè in parole povere, se sin da ora i malati possono presentare domanda;
- Sono d’accordo, come già detto, sul filo diretto. Al riguardo Maria Antonietta ha già anticipato allo psichiatra Grispini di un possibile suo sostegno al filo diretto; si è reso disponibile; aspetta semplicemente la telefonata di Rita o di Marco o non so di chi per conoscere le modalità.
- A me pare che l’ultima bozza Onu riveduta da Perduca sia valida e per ora non aggiungo altro.
05 marzo 2004 – Luca Coscioni
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