Psicologo – Adesione
L.C.: Ti ringrazio per la tua adesione. Non può che farmi piacere. Mi fa piacere due volte perché tu ti professi marxista! Comunque non sei il primo super comunista ad aver deciso di sostenermi. Penso che questa volta farà piacere a te sapere che anche il premio Nobel Saramago, il super comunista Saramago, mi ha rinnovato il proprio sostegno anche per questa difficile campagna, dopo avermi sostenuto addirittura alle ultime elezioni politiche. Nonostante sapesse che aveva a che fare con un ultra liberista, con un nipotino di Hayek, ciò non gli ha impedito di condividere la battaglia radicale per la libertà della ricerca scientifica.
Enzo – Pittore basta con queste religioni
L.C.: In un passato tutt’altro che remoto ho abbracciato il Vangelo. Addirittura, sia pur per un solo anno, sono stato iscritto ad Azione Cattolica. Per altro mi ha molto sollevato sapere che anche il Senatore Sergio Stanzani è stato iscritto alla medesima associazione cattolica! Dulcis in fundo mi sono pure sposato in Chiesa! Insomma non sono decisamente un mangia preti. A proposito di matrimoni religiosi mi piacerebbe sapere se anche Sergio Stanzani si è sposato in Chiesa! Che Sergio non sia un mangia preti mi è parso subito evidente. Tornando però a me, che oggi potrei definirmi agnostico, anche quando ero credente, credevo nel Vangelo e molto poco nelle strutture burocratiche di Santa Romana Chiesa. La religione che ora professo è la religione della libertà. Questa mi fa dire: non basta alle religioni, ma piuttosto: basta agli sconfinamenti delle religioni in tutti quei campi che non riguardino strettamente la sfera individuale della libertà di culto.
Giovanni – Sfruttamento
L.C.: Caro Giovanni, la storia del mio sfruttamento ritorna puntualmente ad ogni filo diretto. Cosa posso dirti? Perché uno sfruttamento possa avere luogo sono necessarie due condizioni: un oggetto da sfruttare e un soggetto che lo attua. Siccome, fino a prova contraria, io sono un soggetto pensante e non un oggetto, manca almeno una delle due condizioni. In ogni caso, penso che, se prima di parlare ti fermassi un po’ a riflettere, sarebbe molto meglio per te.
Mabi – Malattie trasmissibili ereditariamente
L.C.: La nostra battaglia riguarda direttamente anche la prevenzione e la cura sulla linea germinale delle malattie trasmissibili ereditariamente. Recentemente il Parlamento Europeo ha bocciato il rapporto redatto dal Parlamentare di Forza Italia Francesco fiori. Questo prevedeva che venissero effettuati test genetici per la prevenzione delle malattie ereditarie, ma non la possibilità di intervenire sulla linea germinale per evitare che queste malattie potessero trasmettersi dai genitori al nascituro. Il paradosso era che si accettava la nascita di un individuo malato per doverlo poi curare una volta nato, mentre intervenendo sulla linea germinale i difetti genetici si sarebbero potuti correggere prima della nascita, risparmiando così sofferenze inaccettabili al nascituro. Purtroppo i talebani sono in mezzo a noi.
Rolando
L.C.: Caro Rolando, una componente politica che possa rappresentare le posizioni liberali, liberiste e libertarie, nel nostro Paese c’è. E sono decisamente i Radicali. Purtroppo, alle ultime elezioni politiche non abbiamo superato il 4 per cento, e così ci ritroviamo senza una rappresentanza parlamentare. Comunque, stiamo cercando di utilizzare al meglio uno strumento di democrazia diretta: la proposta di legge di iniziativa popolare. Ti invito quindi a firmare e a far firmare le 25 proposte di legge sulle quali stiamo rilanciando proprio in questi giorni la campagna di raccolta delle 50000 firme necessarie perché esse possano essere presentate in Parlamento. È una occasione di impegno politico diretto anche per te che non trovi nei due poli una rappresentanza adeguata.
Maurizio, Luca deve andare da solo
L.C.: Caro Maurizio, stiamo andando da soli, non per scelta ma per necessità, dal momento che le forze politiche di maggioranza e di opposizione non sono affatto interessate ai temi scottanti della clonazione terapeutica, del suicidio assistito, della legalizzazione delle droghe leggere anche per finalità terapeutiche, della somministrazione controllata della eroina e agli altri temi libertari così come a quelli liberali e liberisti che stiamo cercando di iscrivere con forza nella agenda politica italiana.
Marisol Rubio
L.C.: Cara Marisol, sono contento che tu condivida le nostre battaglie, purtroppo nel nostro Paese l’oscurantismo agisce spesso in modo velato. Non per questo però deve essere sottovalutato. Ci indigniamo di fronte al fanatismo islamico, ma non ci accorgiamo che anche a casa nostra ci sono i talebani e non parlo soltanto di quelli che professano la fede islamica, ma anche dei talebani cattolici. Il bersaglio prediletto è attualmente la scienza e il progresso scientifico.
Gianni Azzola da Milano
L.C.: Caro Gianni sono d’accordo con te.
Miro
L.C.: In Italia manca una legge sulla clonazione terapeutica. Questa è la ragione per la quale le RICERCHE SI STANNO CONCENTRANDO SOLAMENTE SULLE CELLULE STAMINALI ADULTE. In ogni caso, anche se venisse approvata in tempi brevi una legge sulla clonazione da parte del parlamento, le prospettive per la ricerca sulle cellule staminali embrionali non cambierebbero affatto. Il problema principale è che mancano ricercatori e strutture di ricerca che possano mettersi nelle condizioni di avviare nell’immediato progetti di ricerca all’avanguardia, cioè competitivi rispetto a quelli degli altri paesi. Un paragone molto significativo è stato fatto recentemente dal professor Giulio Cossu. Secondo Cossu, l’effetto di un ritardo della ricerca italiana nel campo delle cellule staminali embrionali può essere paragonato all’effetto sul campionato di calcio di serie a, del ritiro di una squadra di serie bi. Certo, se una squadra anche di serie bi viene ritirata dal campionato ben difficilmente essa potrà riuscire ad aspirare al passaggio alla seria A. Quindi, è necessario che il Parlamento decida di regolamentare questa materia e che lo faccia al più presto. Inoltre, l’Italia si distingue negativamente anche per un altro aspetto. Il fatto che la ricerca privata nel settore delle biotecnologie umane sia del tutto assente a differenza degli Stati Uniti, della Gran Bretagna, di Israele, e della Australia, dove tali ricerche sono condotte anche dalle imprese private determinando così quella concorrenza tra pubblico e privato che è una condizione necessaria per raggiungere i migliori risultati scientifici.
Dimitri
L.C.: Caro Dimitri nel presepe ci starebbero benissimo alcune statuine di terroristi e non solo una. Per la chiesa cattolica è molto più facile abbracciare i fratelli islamici piuttosto che i fratellastri ebrei, con i quali c’è una contesa diretta dell’unico vero Dio.
Massimo di Mestre
L.C.: Il mondo universitario italiano e le cattedre non solo di medicina sono lottizzate, così come la ricerca scientifica, anche in campo biomedico. Le conseguenze di questo sistema clientelare sono evidenti: un ritardo cronico della ricerca italiana la fuga di cervelli all’estero, una ricerca ingessata, e il fatto che per condurre progetti di ricerca seri si sia costretti a raccolte di fondi privati, come ad esempio con Teleton. Nel nostro Paese ci sono anche scienziati affidabili e preparati, che non accettano questo sistema corporativo, ma spesso essi si ritrovano isolati, se non addirittura emarginati dal mondo scientifico e accademico, che non conosce il significato della parola competizione, né quello di meritocrazia. Le conseguenze negative sul piano delle applicazioni cliniche e della assistenza sanitaria sono molteplici. Ne richiamo una per tutte: la frattura insanabile nei rapporti tra medico e paziente, che conduce alla situazione paradossale nella quale il paziente è considerato un oggetto di cure, privo della sua dignità di persona solo per il fatto di essere malato, e non invece un soggetto che attraverso le cure può riacquistare la salute. Tornando al tema dei finanziamenti alla ricerca, vorrei solamente far notare che il ministro della Salute ha stanziato 40 miliardi in due anni a favore della ricerca sulle cellule staminali adulte e post natali. La frontiera delle cellule staminali è stata paragonata, come potenziale impatto sulla salute umana, alla scoperta degli antibiotici. Nonostante ciò, Sirchia ha pensato bene di destinare pochi spiccioli, una vera e propria elemosina, a questo settore fondamentale della ricerca. E pensare che Telethon è stato capace di raccogliere in soli tre giorni più di 40 miliardi. Questo è il sintomo che c’è qualcosa che non funziona nell’approccio al progresso scientifico e alla ricerca nel nostro Paese.
Nicola di Napoli
L.C.: Caro Nicola, le sorgenti classiche di cellule staminali sono 5: da feti abortiti, da cordone ombelicale, da midollo osso, cellule adulte riprogrammate, da embrioni. Se vuoi avere notizie più approfondite puoi visitare il mio sito web, www.lucacoscioni.it, dove potrai consultare fra le altre cose la sintesi del rapporto Dulbecco nella quale vengono descritte in modo più dettagliato le diverse fonti di approvvigionamento delle cellula staminali.
Ranieri
L.C.: Concordo!
Daniele da Pavia
L.C.: Caro Daniele, puoi aiutarci a farle andare in porto partecipando alla raccolta delle firme sulle nostre 25 proposte di legge di iniziativa popolare, chiamando Rita Bernardini, presidente di Radicali Italiani, allo 0 6 6 8 9 7 9 1, e dando la tua disponibilità.
Luigi da Torino
L.C.: Caro Luigi, se il Presidente del Consiglio lo vorrà, se lo riterrà opportuno, e prudente, in seno al nuovo Comitato nazionale per la bioetica, potrà esserci anche la mia voce. Certo, la mia sarà una voce, sì di parte, la parte liberale del nostro Paese, ma proprio per questo, rispettosa delle altre, aperta al confronto, e alla ricerca di un dialogo possibile, necessario, non più ulteriormente procrastinabile.
Lucia di Alessandria
L.C.: Per quanto riguarda la mia formazione culturale, posso dire di essere laureato in economia e commercio e dottore di ricerca in economia ambientale. Ho insegnato politica economica alla Facoltà di economia di Viterbo, come professore a contratto. Sono partito da una impostazione keynesiana. Oggi mi definirei liberista. Ho dovuto interrompere il mio percorso universitario e la mia intensa attività di ricerca, non a causa della malattia che mi ha colpito nel 1 995, ma perché sono stato fatto fuori dal direttore dell’Istituto economico della Facoltà di economia di Viterbo, il marxista Vittorangelo Orati, un professore associato. Nel giro di pochi mesi, non appena ha saputo della diagnosi che mi era stata fatta, Orati ha decretato la mia esecuzione al concorso per ricercatore, prima, e non mi ha fatto rinnovare, poi, il contratto per l’insegnamento di politica economica. Questo episodio evidenzia come, in Italia, a differenza del mondo anglosassone, non solo non venga garantita l’uguaglianza delle condizioni di partenza, ma sia attuata una vera e propria pulizia etnica nei confronti di chi non è conforme ai parametri di normalità..
Signora da Bolzano
L.C.: Recentemente il ministro della Salute Girolamo Sirchia, ha definito uno slogan falso quello che recita: la clonazione cura le malattie. Certo, esso è altrettanto falso quanto quello proposto da Sirchia: le cellule staminali curano le malattie, dal momento che attualmente le applicazioni terapeutiche delle cellule staminali adulte sono ancora trascurabili. Il primo però non è stato ideato né dal professor Dulbecco, né dagli scienziati che stanno conducendo esperimenti nel campo della clonazione terapeutica, perché essi sanno benissimo, e non lo nascondono, che ci troviamo ancora alla fase della ricerca di base. Del resto, è proprio uno degli scienziati italiani più titolati nel settore delle cellule staminali a smentire Sirchia e la nostra ascoltatrice, che se non è una illusa, è di certo una illusionista al pari del ministro. Mi riferisco al professor Angelo Vescovi condirettore dell’Istituto sulle cellule staminali del San Raffaele di Milano. Vescovi, nominato poco tempo fa dal ministro membro della nuova Commissione sulle Cellule Staminali, che dovrà erogare i finanziamenti ai diversi progetti di ricerca, da scienziato serio ha recentemente dichiarato che al momento attuale non siamo ancora in grado di dire quale sia la fonte più efficiente per curare le diverse patologie: se le cellule staminali adulte o quelle embrionali.
Antonella da Rimini
L.C.: Cara Antonella, ti auguro di poter raggiungere gli obiettivi che ti sei prefissata, magari proprio in Italia. In bocca al lupo.
Vitaliano da Perugia
L.C.: C’è uno slogan molto bello: no taleban, no Vatican. Sintetizza in modo esemplare le battaglie che stiamo conducendo. Il nemico principale che dobbiamo, infatti, sconfiggere, è il talebano che è in noi.
Danilo da Catania
L.C.: Caro Danilo, presto troverai la traduzione in Italiano di tutto il sito.
Boris da Firenze
L.C.: Speriamo invece che finalmente si trovi una soluzione politica al conflitto arabo israeliano.
Nicola da Bari
L.C.: Caro Nicola, il comitato nazionale per la bioetica, è un organo della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed ha funzioni di consulenza nei confronti del Governo, del Parlamento e delle altre istituzioni. Il comitato si occupa infatti di monitorare i programmi, gli obiettivi e i risultati della ricerca e della sperimentazione, nel campo delle scienze della vita e della salute dell’uomo, e di formulare pareri e indicare soluzioni, per affrontare i problemi di natura etica e giuridica, che possono emergere con il progredire delle ricerche e con la comparsa di nuove possibili applicazioni di natura clinica. Il comitato, svolge dunque funzioni essenzialmente consultive. Tuttavia, la rilevanza delle questioni in gioco dovrebbe indurre a garantire una composizione equilibrata del Comitato, dando voce alle diverse sensibilità che animano il dibattito su questi temi. Non sarebbe solo astrattamente grave se questo non avvenisse: sarebbe concretamente negativo per la stessa funzione che il Comitato è chiamato ad assolvere. Si tratta, quindi, già attraverso la sua composizione, di secondare e aiutare non tanto la misurazione delle distanze o, peggio, il prevalere di una impostazione culturale sulle altre, quanto piuttosto il concepimento, la messa alla luce di un nuovo possibile, attraverso il confronto, il dialogo anche serrato tra posizioni e convinzioni profondamente differenti, ma la cui presenza, crediamo, deve essere in ogni caso assicurata.
Simone da Verona
L.C.: Secondo il premio Nobel, Rita Levi Montalcini, sostenere che l’embrione è persona, è una bestemmia scientifica. In effetti, l’embrione non può essere considerato una persona. Purtroppo, le posizioni dogmatiche non si discutono e soprattutto non possono essere sottoposte a verifica scientifica. Prendiamo il caso dei 20000 embrioni soprannumerari. I cosiddetti difensori della vita si richiamano al principio in base al quale esisterebbe una profonda differenza tra lasciar morire ed uccidere. Pertanto, ritengono giusto che gli embrioni soprannumerari finiscano nella spazzatura invece di essere destinati alla ricerca. Essi, non si rifanno, in realtà, al principio di precauzione, che è altra cosa, ma a un principio religioso, per il quale l’anima verrebbe infusa al momento dell’incontro tra un ovulo ed uno spermatozoo.
Anna da Bologna
L.C.: Cara Anna, non si tratta di alimentare speranze eccessive, ma di lasciare che la scienza faccia il suo corso. Non è infatti detto che le porte che gli scienziati stanno cercando di aprire si apriranno, ma se la ricerca verrà bloccata non lo sapremo mai. È per questo che non devono essere imposti limiti alla scienza ma soltanto, eventualmente, alle sue applicazioni.
Anna Bosi
L.C.: Cara Anna, le nostre iniziative sono volte a dare spazio e voce proprio a chi come te vive quotidianamente le difficoltà e le sofferenze legate alla malattia di un familiare o di un amico. Purtroppo, nel corso delle numerose manifestazioni a favore della libertà della ricerca scientifica, di cui io stesso sono stato promotore, mi sono trovato molto spesso da solo. Allora mi domando dove è in queste occasioni l’immenso esercito dei malati e dei loro familiari, secondo il Rapporto Dulbecco, infatti, ben 10 milioni di nostri concittadini potrebbero beneficiare delle nuove terapie basate sull’utilizzo delle cellule staminali. Un modo per far sentire la tua voce è comunque quello di sostenere con la tua firma la proposta di legge di iniziativa popolare in materia di clonazione terapeutica e di procreazione medicalmente assistita sulla quale, insieme alle altre, stiamo raccogliendo le firme proprio in questi giorni.
Flora da Milano
L.C.: Un’altra buona ragione per sostenere la ricerca sulle cellule staminali embrionali è che in questo modo i farmaci verrebbero sperimentati direttamente su colture cellulari differenziate, anziché sugli animali.
Annamaria da Roma
L.C.: Al momento attuale le applicazioni delle cellule staminali nella cura delle diverse patologie sono assai limitate, ma questo non può essere un motivo valido per frenare la ricerca che anzi deve essere sostenuta e finanziata affinché dalle sperimentazioni in laboratorio si passi presto alle applicazioni cliniche e si possa stabilire quale sia la fonte di approvvigionamento più efficiente delle cellule staminali.
Bruno da Palermo: non dovete dare illusioni perché se le cellule staminali fossero la panacea di tutti i mali gli americani le avrebbero studiate con tutti i mezzi.
L.C.: Caro Bruno, le cellule staminali non sono la panacea per tutti i mali, ma possono rappresentare una soluzione per molti stati patologici. Negli Stati Uniti contrariamente a quanto da te sostenuto la ricerca sulle cellule staminali embrionali è molto avanzata, particolarmente nel settore privato. Tanto è che lo stesso presidente degli Stati Uniti è stato costretto a una sia pur parziale apertura, autorizzando il finanziamento pubblico della ricerca su quelle linee cellulari che erano già state estratte dagli embrioni soprannumerari.
Rosanna da Pisa: appoggio le vostre campagne, casomai facciamo un referendum solo su questo tema, altrimenti si rischia di fare confusione.
L.C.: Stiamo raccogliendo le firme anche su altre 24 proposte di legge di iniziativa popolare, dal momento che il nostro è un vero e proprio programma di governo, liberale, liberista e libertario. Quindi non ci possiamo limitare a trattare il solo aspetto della libertà di ricerca scientifica perché esso è soltanto uno dei molti temi per i quali vale la pena combattere una battaglia di libertà.
Luciano da Roma: sono iscritto a RI, esprimo il mio entusiasmo per la candidatura di Luca ma voglio chiedergli se pensa che questo comitato possa avere un reale potere di incidere sulle cose.
L.C.: Come ho già risposto ad un precedente ascoltatore il comitato nazionale per la Bioetica svolge funzioni prettamente consultive nei confronti del governo, del Parlamento e degli altri organi istituzionali. Secondo il ministro della Salute Sirchia i limiti della scienza non possono essere indicati dal Parlamento, che non avrebbe la capacità di approfondire tali questioni, quanto invece dal Comitato stesso che sempre a detta del ministro è senz’altro lo strumento più adatto. A questo punto penso sia necessario fare almeno tre considerazioni. La prima: Sirchia sarà anche un ottimo ematologo, ma è un pessimo politico, dal momento che non ha ancora capito che il Comitato nazionale per la Bioetica è solamente un organo consultivo. La seconda: il Parlamento dopo aver consultato il comitato, dovrà decidere autonomamente. Così hanno già fatto i Parlamenti inglese e statunitense. Sirchia dovrebbe fare una corso accelerato di diritto costituzionale. La terza: regolamentare non significa porre paletti, ma dare un assetto normativo a materie anche complesse e controverse.
Alessandro da Trento: andiamoci piano, pur essendo favorevole alla ricerca, credo bisogna tener presente che la cellula umana ha un input molto più individuale di quelle degli animali (pensiamo ai bambini focomelici).
L.C.: È questa la ragione per la quale è indispensabile cominciare a studiare seriamente le cellule staminali embrionali umane. In questo modo, riusciremo a comprendere meglio i meccanismi che regolano il funzionamento delle cellule staminali.
Nessuno da Biella: il problema è l’uomo quando si crede simile a Dio e nella sua scemenza umana diventa Frankenstein.
L.C.: Caro Ulisse, la scienza non è un Polifemo da accecare ma è uno strumento al servizio dell’umanità. L’uomo infatti non si vuole sostituire a Dio, ma no vuole demandare a Dio ciò che invece deve fare in prima persona. Ad esempio curare le malattie.
Alberto da Pescara: sono pieno di ammirazione per il Dottor Coscioni che invece di restarsene impietrito dalla sua malattia ha deciso di lottare, ma cosa c’entra con la politica la battaglia individuale di un uomo?
L.C.: Caro Alberto, la mia battaglia è una battaglia politica, e come tale è combattuta da un partito.Se permetti, e se non permetti è lo stesso, potresti passare dalla tua personale ammirazione a raccogliere le firme per le 25 proposte di legge di iniziativa popolare di cui una è volta proprio a far si che anche nel nostro paese venga approvata una legge in materia di clonazione terapeutica. Questa è politica
Enrico da Torino: teologi di ogni religione sostengono che sia la scienza che ogni fede non possono e non devono essere in contrasto. Perché non guardare al fine?
L.C.: Così come è di fondamentale importanza la separazione fra Stato e Chiesa, altrettanto importante è quella tra scienza e religione. Si tratta infatti di due sfere che è bene tenere separate.
Giuseppe da Napoli: Tornando allo sfruttamento, proviamo a rovesciare la medaglia, altrimenti come Luca avrebbe potuto combattere la propria battaglia?
L.C.: Anche questo è vero. Ma come avrebbe fatto anche il partito senza Coscioni?
31 dicembre 2001 – Luca Coscioni
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