La battaglia che stiamo combattendo è tesa, fra le altre cose, a dotare il nostro paese di una legge sulla clonazione terapeutica. La lista Emma Bonino ha già avviato la raccolta di firme per una proposta di legge d’iniziativa popolare per l’utilizzo di cellule staminali per finalità terapeutiche. Le cellule staminali sono cellule ancora indifferenziate, caratteristiche degli embrioni, ma presenti in quantità limitata anche negli organi adulti. Per ragioni non ancora note, le cellule staminali, una volta inserite, ad esempio, nel sistema nervoso, sono irresistibilmente attratte dai punti, come le aree di lesioni o di degenerazione, aree nelle quali c’è più bisogno di loro. Una volta arrivate a destinazione, tali cellule indifferenziate si trasformano in neuroni in grado di sostituire o riparare quelli distrutti o danneggiati.
In una ricerca effettuata al John Hopkins Institute di Baltimora, i ricercatori, guidati dal Professor Jeffrey Rothstein, hanno iniettato cellule staminali provenienti da embrioni di topo nel midollo spinale di topi adulti resi paralitici da un virus. Tale virus, chiamato Sindbis, attacca le cellule nervose motorie, distruggendole. Il 50 per cento dei topi trattati con le cellule staminali ha mostrato alcuni segni di miglioramento, come riuscire di nuovo ad alzare e appoggiare al suolo le zampe. Anche se le cellule staminali sono state iniettate alla base della spina dorsale, esse sono riuscite a risalire fino al nodo dal quale si diramano i nervi motori destinati al controllo del movimento della metà posteriore del corpo. È per queste ragioni che le terapie cellulari fondate sulle cellule staminali potrebbero essere usate nella cura della sclerosi laterale amiotrofica, malattia che mi ha colpito nel 1995. I sintomi di questa sindrome sono in effetti simili a quelli causati dal virus Sindbis nei topi e i ricercatori del John Hopkins pensano di effettuare i primi trial con cellule staminali su esseri umani affetti da questa malattia entro due anni.
La clonazione terapeutica, comunque, verrà impiegata, nei prossimi 5-10 anni, per curare un’ampia gamma di patologie: il morbo di Alzheimer, il Parkinson, le lesioni traumatiche del midollo spinale, il diabete, il lupus. Secondo il Rapporto Dulbecco sulle cellule staminali, il documento che contiene le raccomandazioni dei 25 Saggi incaricati dal Ministro della Sanità di fare chiarezza sulla materia, sono infatti 10 milioni gli italiani, colpiti da varie patologie, che potrebbero guarire, se curati con terapie basate su tali cellule.
In Italia, purtroppo, tale possibilità di cura sembra essere preclusa a questi 10 milioni di concittadini per l’ingerenza della Chiesa cattolica notoriamente contraria all’utilizzo di cellule staminali prelevate dagli embrioni sovrannumerari. Tali embrioni, congelati e conservati sotto azoto, sono lo scarto dei programmi di fecondazione assistita, di cui ci danno regolarmente notizia, sempre in chiave miracolistica, i telegiornali Rai e Mediaset. Si tratta di embrioni comunque destinati a finire nella spazzatura che se venissero invece utilizzati potrebbero salvare la vita a milioni di persone.
La portata delle nuove terapie cellulari fondate sulle cellule staminali può essere considerata epocale. Se si desidera trovare un precedente nella storia dell’uomo che ci consenta di comprendere meglio quale potrebbe essere l’impatto della clonazione terapeutica, occorre riferirsi a ciò che ha rappresentato per l’umanità l’introduzione degli antibiotici.
Mentre, 6 mesi fa, Stati Uniti e Gran Bretagna dicevano sì alla clonazione terapeutica, oggi in Italia stiamo ancora discutendo se sia etico o meno utilizzare degli embrioni congelati, prossimi alla scadenza, se non già inutilizzabili. Questi 6 mesi di ritardo, che abbiamo accumulato, a tutt’oggi, sul piano normativo e nella ricerca sulle cellule staminali, rispetto agli Stati Uniti e alla Gran Bretagna, avranno un solo significato: centinaia di migliaia di morti che potevano essere evitate.
È per questo che ho deciso di rompere, con la mia presenza fisica e con il mio sintetizzatore vocale, con il mio Satyagraha, la congiura del silenzio che la Casa delle Libertà e l’Ulivo, Rutelli e Berlusconi, hanno ordito ai danni dei 10 milioni di italiani, affetti da malattie cronico-degenerative, che potrebbero essere curate con la clonazione terapeutica. Si, perché Berlusconi e Rutelli, centrosinistra e centrodestra, fingono di litigare, ma sono in realtà d’accordo su tutto. Sono anche d’accordo nel non pronunciarsi, pur di racimolare una manciata di voti cattolici necessari al loro personalissimo successo elettorale, su di una questione vitale come la clonazione terapeutica.
La presenza di una pattuglia radicale nel prossimo Parlamento che ci si appresta ad eleggere appare pertanto indispensabile. È la sola garanzia, per milioni di concittadini, che una legge sulla clonazione terapeutica venga discussa senza pregiudiziali di ordine etico o religioso.
02 maggio 2001 – Luca Coscioni
Eventuali errori presenti nel documento sono dovuti ad un adattamento del testo per il sintetizzatore vocale utilizzato da Luca
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