Il mio intervento alla direzione di Radicali Italiani in seguito al risultato elettorale

Cari compagni,
eccoci qui a confrontarci sulle ragioni della sconfitta elettorale radicale. Ho tentato, nei giorni scorsi, di partire da una analisi statistica del voto, seppur frammentaria e metodologicamente certamente non adeguata. Non ho competenze in materia. Ho rinunciato. Non credo sarebbe stata di una qualche utilità. Così ho ritenuto più opportuno dedicarmi ad una riflessione più fluida del perché le porte del Parlamento siano rimaste chiuse per noi radicali, solamente per noi radicali.

Infatti, uno spiraglio è rimasto aperto, al Senato, persino per D’Antoni e Di Pietro, non per la lista di Emma Bonino. Ho rinunziato ad un approccio tecnico perché i risultati elettorali sono talmente chiari che indugiare con la statistica significherebbe procrastinare inutilmente la presa di coscienza delle motivazioni, nemmeno profonde, di una disfatta elettorale. La sola forza politica che abbia parlato, in campagna elettorale, di contenuti è stata bocciata, ed è inchiodata al 2,3 per cento. Non ci sono stati cazzi.

19 maggio 2001 – Luca Coscioni

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