Il mio intervento al Tg5 per la campagna elettorale della lista Bonino

Care elettrici, cari elettori, care amiche, cari amici,
è sicuramente la prima volta che vi capita di ascoltare un candidato alla Camera dei deputati, che per comunicare si avvale di un sintetizzatore vocale. Ne farei volentieri a meno, ve lo posso assicurare. Come farei altrettanto volentieri a meno di un altro accessorio che, una malattia che si chiama sclerosi laterale amiotrofica, mi ha generosamente donato: una sedia a rotelle.

Detto questo, e detto anche che sono il capolista, davanti a Marco Pannella, della lista Emma Bonino in Emilia Romagna, nel Lazio ed Umbria, desidero, ora, parlarvi di politica. Sì, avete sentito bene, di politica, solo ed esclusivamente di politica. Del resto, ve lo avevo anticipato: sono uno dei candidati alla Camera dei deputati. La mia presenza, quale capolista, lo ricordo, mi piace ricordarlo, davanti a Marco Pannella, alle prossime elezioni politiche, ha un significato politico forte, ed è proprio tale significato che merita di essere affrontato. Il fatto che preceda Marco Pannella sta ad indicare che c’è una battaglia radicale da incarnare, e da vincere, nel nostro Paese. La battaglia radicale, alla quale sto dando spirito e corpo, è quella per la libertà di ricerca scientifica. È una battaglia radicale che non ho scelto, così come Marco Pannella non mi ha scelto e designato alfiere, porta bandiera della libertà di Scienza. È una battaglia radicale che mi ha, ci ha scelto. La stiamo combattendo, Emma Bonino, Marco Pannella ed io, così come si vive una esistenza, percorrendola, sapendo che non la si è scelta, ma che se ne può essere gli artefici del suo divenire. È una battaglia che riguarda direttamente 10 milioni di italiani, tanti sono i nostri concittadini, colpiti da una varietà di patologie che potrebbero, sottolineo potrebbero, beneficiare delle nuove terapie cellulari che si basano sulle cellule staminali.

È la Commissione presieduta dal Professor Renato Dulbecco a dirlo. In Italia, di fatto, la ricerca sulle cellule staminali embrionali è vietata per l’ingerenza della Chiesa cattolica, contraria all’utilizzazione degli embrioni soprannumerari. Tali embrioni, lo dice chiaramente l’aggettivo che li qualifica, sono sovrannumerari, non verranno impiantati negli uteri delle donne che ne hanno richiesto la creazione, sono conservati, sotto zero, in attesa di una distruzione certa. Per i burocrati vaticani, è giusto lasciarli morire, mortificare il loro straordinario potenziale vitale quale fonte di preziose cellule staminali, utili, forse, nella cura di malattie come il morbo di Parkinson, l’Alzheimer, il diabete, la sclerosi laterale amiotrofica, piuttosto che ucciderli nel tentativo di ricercare e comprendere i meccanismi che ne regolano il funzionamento e le proprietà, da dimostrare, di essere cellule in grado di riparare tessuti ed aree lesionati o distrutti. Per noi radicali della Lista Emma Bonino, invece, è eticamente inaccettabile e politicamente irragionevole destinare tali embrioni alla distruzione. È per questo che proponiamo la loro utilizzazione. In ogni caso, la principale responsabilità del fatto che, in Italia, una legge sulla clonazione terapeutica non sia stata ancora approvata, è da imputare alle forze politiche. In effetti, Berlusconi e Rutelli, centrosinistra e centrodestra, fingono di litigare, ma sono in realtà d’accordo su tutto. Sono anche d’accordo nel non pronunciarsi, pur di racimolare una manciata di voti cattolici necessari al loro personalissimo successo elettorale, su di una questione vitale, come la clonazione terapeutica.

Il voto ai radicali, alla lista Emma Bonino, è quindi il solo voto utile. Se, su di una legge fondamentale dello Stato, come quella sulla clonazione terapeutica, dalla quale dipendono la vita o la morte di centinaia di migliaia di cittadini italiani, i due poli, vigliaccamente, non si pronunciano, per la paura di perdere le elezioni, allora il voto ai radicali non è soltanto utile. È indispensabile. La mia, nostra battaglia radicale per la libertà della ricerca scientifica è tesa ad affermare la libertà di Scienza, la laicità dello Stato, l’autonomia dei ricercatori, i soli che possano e debbano stabilire l’eticità di un percorso scientifico, la libertà di cura, ovvero il diritto della persona malata alla terapia migliore tra quelle dimostratesi efficaci, la libertà di pensiero, la libertà personale. La mia, nostra battaglia radicale è una battaglia di libertà. La mia candidatura alle prossime elezioni politiche del 13 Maggio rappresenta la volontà di una persona, che il Caso ha voluto malata, di rompere il fragoroso silenzio politico che i due poli hanno imposto in materia di clonazione terapeutica e la denuncia della violazione di diritti umani fondamentali. Pensavo che la mia presenza, quale capolista, davanti a Marco Pannella, della lista Emma Bonino, potesse servire solo ad incarnare, a dare corpo alla battaglia radicale per la libertà di Scienza. In realtà, sto lottando anche per l’affermazione di libertà fondamentali: La libertà di pensiero, la libertà personale, il diritto all’esercizio dell’elettorato passivo. Si tratta di diritti inviolabili dell’uomo che, in Italia, non sono tutelati, non sono garantiti. È per questo la classe politica italiana ha subito percepito la mia presenza sulla scena politica come un elemento di disturbo, qualcosa di pericolosamente dirompente, da cancellare.

La forza delle idee deve essere arginata, prima che le acque della Ragione travolgano le palafitte della Superstizione e dell’Ignoranza. La circostanza che una persona gravemente malata, che non può camminare, che per comunicare è costretta ad utilizzare un computer, viva pienamente la propria esistenza, questa circostanza, dicevo, scuote le coscienze, le agita, le mette in discussione. Il fatto poi che io abbia sollevato una questione politica, che non abbia accettato di rappresentare un caso umano, che abbia scelto lo strumento della lotta politica, infastidisce enormemente, rompe grandemente. Perché, in Italia, la persona malata, non appena una diagnosi le fa assumere questo nuovo status, perde immediatamente i diritti umani inviolabili, e tale perdita è tanto maggiore quanto più gravi sono le condizioni di salute della persona in questione. La mia, nostra battaglia radicale per la libertà di Scienza mi ha consentito di riaffermare valori quali la libertà personale, la libertà di pensiero, la libertà all’elettorato passivo, il poter essere cioè eletto per portare in Parlamento istanze delle quali i due poli non possono essere portatori. In definitiva, per la libertà della ricerca scientifica, per la libertà di cura, per la libertà, dolorosa, straziante, del decidere come, e quando, mettere fine alla propria esistenza, per la libertà personale e di parola delle persone con gravi invalidità, vi chiedo di votarmi, di votare la lista Emma Bonino.

27 marzo 2001 – Luca Coscioni

Eventuali errori presenti nel documento sono dovuti ad un adattamento del testo per il sintetizzatore vocale utilizzato da Luca

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