Il mio commento ad un articolo della Stampa

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14 agosto 2001 – Roma: Luca Coscioni commenta un articolo del quotidiano “La Stampa”

Buon pomeriggio,
oggi vorrei commentare un articolo pubblicato sul quotidiano La Stampa, che riporta la reazione degli scienziati americani alla decisione del presidente Bush di limitare la ricerca sulle cellule staminali, solo a quelle già ricavate dagli embrioni. La Casa Bianca in nome del principio della difesa del diritto alla vita ha, infatti, detto no alla distruzione di nuovi embrioni per ottenere nuove cellule staminali. Per superare l’ostacolo, scienziati e ricercatori americani, scommettono sulla possibilità di creare embrioni senza bisogno di fecondare un ovulo con uno spermatozoo. L’embrione così ricavato, cioè in assenza di fecondazione, non potrebbe essere definito una forma di vita, e ciò consentirebbe di superare i limiti posti da Bush alla ricerca.

La tecnica alla quale i ricercatori fanno riferimento è quella della partogenesi, che è stata osservata negli organismi marini da oltre un secolo. Gli scienziati americani sono convinti di poter riuscire a ricreare in laboratorio lo stesso fenomeno, trasmettendo ad un ovulo femminile i necessari stimoli elettrici e chimici, al fine di trasformarlo in embrione. La partogenesi avrebbe avuto esiti positivi nei topi, riuscendo a produrre embrioni cresciuti a sufficienza per produrre cellule staminali. La sfida, adesso, consiste nel ripetere l’esperimento con ovuli umani. Un eventuale successo potrebbe risolvere la diatriba tra scienza ed etica che sconvolge l’opinione pubblica americana. La tesi di alcuni ricercatori californiani è la seguente: un embrione, creato in assenza di fecondazione, non ha il potenziale di diventare un bambino e quindi dovrebbe essere considerato diversamente dagli embrioni formati dall’unione di un ovulo ed uno spermatozoo. Gli attivisti dei movimenti antiabortisti sospendono, per ora, il giudizio sulla partogenesi. La conferenza episcopale degli Stati Uniti si schiera, invece, contro qualunque tipo di ricerca sulle cellule staminali non adulte, sostenendo che un embrione contiene, sempre, la vita, di qualunque tipo sia. A sorpresa, il senatore Gordon Smith, repubblicano dell’Oregon ed antiabortista, ha dichiarato che la vita umana inizia dentro il ventre della madre e non in laboratorio, e che quindi non si opporrebbe alla ricerca sulle cellule staminali ricavate da embrioni ad hoc.

In una intervista al quotidiano Il giornale, il ministro della Sanità Sirchia anticipa le linee generali del suo programma di contenimento della spesa sanitaria e di riorganizzazione del settore. Il primo intervento dovrebbe riguardare la riconversione di molti ospedali, che dovranno trasformarsi in presidi di sostegno alla medicina generale, attrezzati per la cura di anziani e pazienti cronici, più che per i malati acuti. Secondo il ministro, l’Italia manca di servizi geriatrici e riabilitativi proporzionati al tasso di invecchiamento della popolazione, mentre il numero degli ospedali orientati alla cura di malati acuti, è in esubero. Sui circa mille ospedali italiani, soltanto cento raggiungerebbero un altissimo livello tecnologico. Dunque, secondo il ministro, sarebbe più utile che i rimanenti novecento fossero adibiti al servizio del distretto, alla medicina generale, alla diagnostica, al pronto soccorso e al ricovero per i malati cronici e per gli anziani.

La devolution, che da alle regioni più autonomia, contribuirà a potenziare questa razionalizzazione della rete ospedaliera, contribuendo a contenere la spesa sanitaria. Gli altri interventi annunciati dal ministro, in materia di contenimento delle spese, riguarderebbero la limitazione delle assunzioni, forme di collaborazione e consulenza per i medici, anziché di dipendenza, e la fissazione di un tetto massimo per la spesa farmaceutica. Proprio l’accordo governo regioni sul tetto della spesa farmaceutica ha, già, sollevato la dura reazione di Farmindustria che lo ritiene sottostimato di oltre 5000 miliardi.

14 agosto 2001 – Luca Coscioni

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