L’annuncio della nascita, ancora tutta da verificare, della prima bambina clonata ha fatto nuovamente levare le nebbie della disinformazione, nelle quali amano muoversi coloro che ostacolano il progresso scientifico per l’umanità.
Dovrebbe essere ormai chiaro, ma purtroppo non lo è ancora, la sostanziale differenza tra clonazione umana e terapeutica. Mi astengo solo per prudenza da qualsiasi considerazione etica sulla clonazione umana.
Molto anzi troppo è già stato detto. Mi permetto invece molto umilmente di dire qualcosa sulla clonazione terapeutica. Innanzitutto la clonazione terapeutica che solo in Italia potrebbe forse curare nei prossimi anni 1/6 della popolazione cioè 10 milioni di persone, non è un crimine contro l’umanità. Piuttosto sarebbe criminale vietarla. Il ministro Sirchia in seno alla commissione Dulbecco istituita dall’ex ministro della Sanità Umberto Veronesi aveva votato a favore del trasferimento nucleare, la cosiddetta via italiana alla clonazione terapeutica, recentemente tornata alla ribalta negli Stati Uniti grazie alla decisione dell’Università di Stanford di procedere in tal senso. È anche bene ricordare che, sempre in seno alla commissione Dulbecco, oltre a Sirchia pure il cardinale Ersilio Tonini, che di certo non è un radicale, aveva votato a favore della via italiana alla clonazione. Quelle firme non si cancellano. Pochi giorni fa, durante l’inaugurazione a Campobasso del centro ad alta tecnologia nelle scienze biomediche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Sirchia ha definito la clonazione terapeutica un crimine contro l’umanità alla stregua della schiavitù, delle sevizie sui bambini e degli orrori nazisti. Pubblicherò immediatamente sul sito dell’associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, www.lucacoscioni.it, la sintesi del rapporto Dulbecco. Chi pone un divieto alla clonazione terapeutica commette un crimine contro l’umanità.
Il parlamento italiano e Sirchia si stanno muovendo proprio in questa direzione agghiacciante. Il disegno di legge 1514 in discussione nel mese di febbraio al Senato della Repubblica è un provvedimento pericoloso. Condanna la ricerca scientifica italiana sulle cellule staminali embrionali e sulla cosiddetta, per alcuni scienziati impropriamente clonazione terapeutica, non a restare in serie B, magari!, ma proprio a non partecipare alla competizione scientifica.
Ne pagheremo pesanti conseguenze in termini di vite umane e di costi sociali ed economici. L’atteggiamento oscurantista di Sirchia è sintomatico di un fatto gravissimo: i talebani sono fra noi. Sirchia sulla clonazione terapeutica sta conducendo una sistematica ed irresponsabile campagna di disinformazione. Così viene meno al suo mandato istituzionale.
Sappia comunque che, come ai tempi del divorzio e dell’aborto, sul destino degli embrioni soprannumerari, sulla clonazione terapeutica, sulla procreazione medicalmente assistita, sulla contraccezione, sulla pillola abortiva, gli elettori cattolici non sono con lui ma con i radicali.
02 gennaio 2003 – Luca Coscioni
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