Sulla vita non ci si astiene.
Sulla vita si vota Quattro volte Sì.
Se si perdesse il referendum, per mancanza del quorum, si aprirebbe nel nostro Paese una ferita profonda, perché il risultato sarebbe una non scelta, viziata semplicemente, da astuzia e furbizia. Una non scelta, non corrisponde ad un non voto, quando ci sono in gioco i temi della vita, della speranza di vita, di salute, di donne, di malati, di tutti noi.
Il tuo voto è fondamentale. Il tuo Sì, è fondamentale, per garantire la libertà di ricerca scientifica nel nostro Paese. Libertà non significa però arbitrio. Ma una libertà che si chieda, quale sia il significato e lo scopo del progredire della ricerca scientifica, quale sia il suo fine ultimo, per alleviare dolore e sofferenza.
E la ricerca scientifica ha bisogno che tutte le porte possano essere aperte.
Perché la fine di un malato non è nella sua morte, ma nel non aver più speranza. Questa speranza è negata oggi, dal dogmatismo, dall’assolutismo e dall’ignoranza. I quesiti referendari sono in grado di rendere più accettabile una legge come la legge 40 sulla fecondazione medicalmente assistita. Infatti il parlamento non è, e non sarebbe capace, di modificare una normativa come quella in vigore. Quindi non dobbiamo ascoltare il canto delle sirene, di chi sostiene che i lavori parlamentari potrebbero migliorarla.
Questo non è vero.
Occorre che i referendum siano vinti per rendere anche nel nostro paese possibile avere una ricerca scientifica di base, comune con gli altri paesi europei. Non lasciamo che nel nostro Paese prevalga l’integralismo antidemocratico e antiliberale, di chi vuole spingere i cittadini a non esprimersi. Faccio appello alla consapevolezza dei cattolici che sanno distinguere, come su divorzio e aborto, un dogma da una legge.
Vai a votare, e fai votare quattro volte Sì.
30 maggio 2005 – Luca Coscioni
Eventuali errori presenti nel documento sono dovuti ad un adattamento del testo per il sintetizzatore vocale utilizzato da Luca
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