Luca Coscioni partecipa alla trasmissione RAI di Michele Santoro “Il raggio verde”, per cogliere l’occasione di presentarsi come capolista delle liste dei Radicali e dopo aver spiegato i motivi della sua discesa in campo si confronta con l’onorevole Rocco Buttiglione che invece antepone alla libertà di scienza, la libertà etica.
1° INTERVENTO DI LUCA:
Buona sera a tutte, e a tutti.
Colgo l’occasione di questa trasmissione per presentarmi. Sono Luca Coscioni, capolista, davanti a Marco Pannella, nelle liste proporzionali nel Lazio, in Emilia Romagna, in Umbria, della lista Emma Bonino. La voce che state ascoltando non è la mia. È quella che un sintetizzatore vocale mi mette a disposizione. La maggior parte di voi, la quasi totalità, non mi conosce, non mi deve conoscere. Il suono metallico della mia voce sintetizzata infastidisce. Ma ciò che più infastidisce, è il contenuto della battaglia radicale che sto combattendo. È la battaglia radicale, volta a dotare il nostro Paese di una legge sulla clonazione terapeutica. La mia candidatura, caso unico al mondo, è sostenuta da 42 premi Nobel, e 363 scienziati di fama internazionale. Nonostante ciò, o forse proprio per questo, lo spazio che mi è stato concesso, dalle televisioni e dai giornali, è pressoché inesistente. Ringrazio quindi, Michele Santoro per avermi invitato, e, soprattutto, per avere aperto la discussione ed il confronto politico, anche sulla clonazione terapeutica.
Vi starete domandando cosa, di tanto pericoloso, al punto d’essere messo sotto il più assoluto silenzio, ha da dire un candidato radicale, muto, ed in sedia a rotelle. La battaglia radicale, alla quale sto dando spirito e corpo, può essere così descritta. La malattia che mi ha colpito, la sclerosi laterale amiotrofica, ed altre malattie, come il diabete, il morbo di Parkinson, l’Alzheimer, alcune forme di cancro, potrebbero essere forse curate mediante le cellule staminali. Perché ciò sia possibile, e lo sia in un tempo ragionevole, è necessario utilizzare, studiandoli, i cosiddetti embrioni soprannumerari. La ricerca sugli embrioni soprannumerari è indispensabile. È bene sottolinearlo, prima che qualcuno, tenti di far alzare le nebbie della demonizzazione e della disinformazione. Tali embrioni sono inevitabilmente destinati alla distruzione. Si tratta, infatti, di embrioni in sovrannumero, lo scarto dei programmi di fecondazione assistita. Se ne stanno all’interno di congelatori, in attesa di una distruzione certa. È per questo che, noi radicali della lista Emma Bonino, proponiamo la loro utilizzazione. Piuttosto che buttarli nella spazzatura, pensiamo sia preferibile destinarli ad una ricerca che potrebbe salvare la vita a milioni di persone.
È una questione di buon senso. Alcuni esponenti politici, ad esempio, Berlusconi e Rutelli, sono contrari all’impiego degli embrioni soprannumerari. Sono contrari, e, pur sapendo che tali embrioni finiranno nella spazzatura, chiudono gli occhi, si tappano le orecchie, lavandosene le mani. La ragione è semplice: Sono a caccia di voti cattolici. Sì, proprio dei voti di quei cattolici che, più cristianamente, e meno “democristianamente”, di Rutelli e Berlusconi, preferirebbero destinare tali embrioni alla ricerca, piuttosto che alla spazzatura.
2° INTERVENTO DI LUCA:
Alcune persone, si contano sulla punta delle dita, sostengono che io sia stato strumentalizzato. A questi, rispondo che proprio io, muto, ho, in realtà, restituito la parola a 42 premi Nobel, e a centinaia di scienziati di tutto il mondo, anche loro resi muti, in Italia, dal silenzio della politica ufficiale e del sistema informativo, su temi fondamentali per la vita, la salute, la qualità della vita, e la morte, dei cittadini italiani. Pensavo poi, che la mia presenza, quale capolista, potesse servire solo ad incarnare, a dare corpo, alla battaglia radicale per la libertà di Scienza e di coscienza. In realtà, sto lottando anche per l’affermazione di libertà fondamentali: La libertà di pensiero, la libertà personale, la libertà religiosa, fino al diritto all’esercizio dell’elettorato, sia attivo che passivo. Si tratta di diritti inviolabili dell’uomo che, nel nostro paese, non sono tutelati, non sono garantiti. È per questo che, le classi dirigenti italiane, hanno subito visto la mia presenza sulla scena politica come un elemento di disturbo, qualcosa di pericolosamente dirompente, da cancellare. La forza delle idee deve essere arginata, prima che le acque della Ragione travolgano le palafitte della Superstizione e dell’Ignoranza.
La circostanza che una persona gravemente malata, che non può camminare, che per comunicare è costretta ad utilizzare un sintetizzatore vocale, viva pienamente la propria esistenza, questa circostanza, dicevo, rischia infatti di scuotere le coscienze, le agita, le mette in discussione. Il fatto poi che io abbia sollevato una questione politica, che non abbia accettato di rappresentare un cosiddetto caso umano, che abbia scelto lo strumento della lotta politica, infastidisce enormemente. Perché, in Italia, la persona malata, non appena una diagnosi le fa assumere questo nuovo status, perde immediatamente, elementari diritti umani, e tale perdita è tanto maggiore, quanto poi più gravi sono le condizioni di salute della persona in questione.
La mia, la nostra battaglia radicale per la libertà di Scienza, mi ha consentito di riaffermare, in particolare, la libertà all’elettorato passivo, il poter essere cioè eletto in Parlamento, per portare istanze delle quali nessun’altra forza politica, vuole, e può essere portatrice. Io voglio assolutamente sostenere, partecipare, al grande Satyagraha nonviolento che, con Emma Bonino, noi radicali stiamo per avviare, per chiedere al Presidente della Repubblica, che voglia pubblicamente dare atto, che qualcosa non ha funzionato, non funziona, nella democrazia italiana, ai danni di tutto il popolo, cui finora si è impedito di conoscere, dibattere, sui grandi temi istituzionali, morali, civili, economici. Quando Emma inizierà il suo sciopero della sete, se vi saremo costretti per difendere legalità e democrazia per tutto il popolo italiano, autoridurrò rapidamente, quotidianamente, i farmaci della mia terapia.
Santoro, vorrei dire una cosa all’onorevole Buttiglione.
La nostra proposta di legge sulla clonazione terapeutica non lo obbligherà, qualora, non sia mai, ne avesse bisogno, ad utilizzare terapie che utilizzino cellule staminali embrionali. Ma non può imporre a me e ad altri di crepare per un principio religioso che non è universalmente condiviso. Imporre principi è nazismo. È essere nazisti!
3° INTERVENTO DI LUCA:
La Chiesa cattolica è libera di pensare che sia etico lasciar morire gli embrioni soprannumerari, piuttosto che destinarli ad una ricerca scientifica che potrebbe, sottolineo potrebbe, dare speranza a milioni di persone, ma è compito delle forze politiche, anche cattoliche, sottrarsi a questo ricatto morale. Ma questo non accade, e intanto, ai nostri mali, alle nostre malattie, si aggiungono le maledizioni, gli anatemi, contro tutto, e tutti. Vi sono ormai Stati interi, come l’Olanda, letteralmente criminalizzati dall’organo del Vaticano; e con loro, la grande maggioranza dei credenti, le loro coscienze profondamente cristiane. Oggi, non le vite delle persone, dei deboli, di noi malati, ma gli embrioni, sono sacralizzati, e ad essi dovrebbero essere immolate le libertà e la vita. Eppure, in Italia, voi sapete, come ai tempi della regolamentazione del divorzio e dell’aborto, che occorrono leggi più umane, al servizio delle vite, e non di una astratta Vita con la V maiuscola, a cui le vite concrete dovrebbero essere sacrificate. Proprio come accade con la pratica effettiva della terapia del dolore, che vede l’Italia solo al centotreesimo posto nell’uso dei farmaci oppiacei, al punto che ormai esiste una vera e propria morte all’italiana, come tanti anni fa il divorzio all’italiana. Esistono, sulla carta, i diritti dei malati, ma se ne fa scempio. Ma è la libera pratica dei doveri che può salvarci.
Dare corpo, dare mano, dare voce, oggi, per me, riacquista il suo immenso significato. Chiedo aiuto a tutti voi, a cui mi è stato concesso di parlare. La politica, nel bene o nel male, è tutto questo. È vita o morte, civiltà o violenza. Lo è, almeno, per me, per Emma Bonino e per i radicali. Vi supplico quindi. Non sciupate l’arma, che per un solo giorno, il 13 maggio, ci viene data. Quelle tre schede che avremo in mano per eleggere il nuovo Parlamento, vi chiedo di usarle. Votate. Non le buttate nell’ammasso. Qualunque cosa facciano per allontanarvi dal voto, vi chiedo di aiutarmi, di deciderlo ora, e di custodire questa decisione. I 42 Nobel, centinaia di scienziati, di maestri, di responsabili, mi sostengono, perché sarei stato capace di ridare voce, e coraggio, anche a loro. Ne sono commosso, più vivo, e più forte che mai. Ma ora, sono io che chiedo il vostro aiuto. Chiedo il vostro sostegno, riflettendo, parlando, difendendo i vostri, e i miei diritti a conoscere prima di votare. E poi chiedo di votarmi. La vostra forza ideale è necessaria alla mia vita, e a quella di tutti. È il farmaco, la medicina. Ne guariremmo tutti.
14 aprile 2001 – Luca Coscioni
Puoi vedere il video del mio intervento alla trasmissione cliccando qui
Eventuali errori presenti nel documento sono dovuti ad un adattamento del testo per il sintetizzatore vocale utilizzato da Luca