Chi pensa ai disabili in vacanza

Dalla rubrica di Panorama “Houston c’è un problema”, di Luca Coscioni.

È tempo dì vacanze: al mare, in montagna o semplicemente in campagna. Ma solo per i più fortunati anche fra i turisti con disabilità, perché non tutti potranno soddisfare i propri desideri dì una vacanza potendola scegliere liberamente tra le differenti offerte del mercato del turismo.

Queste ultime non sono in grado di soddisfare e cogliere in modo adeguato la domanda delle persone disabili in quanto non c’è piena consapevolezza, da parte dì chi gestisce le strutture alberghiere, turistiche e di accoglienza, della necessità dì renderle accessibili e godibili per le persone portatrici di handicap. Non mi stupisco perché ancora in Italia le persone disabili non possono, con una coscienza di libertà propria, essere soggetti attivi nel processo sia di scelta sia di utilizzo dì servizi e strutture libere per tutti gli altri individui. Noi disabili non possiamo correre il rischio di adeguarci acriticamente a quello che ci viene offerto e in qualche modo imposto, a quei rapporti civili e sociali dove lo spazio e il tempo non sono il riferimento del nostro volere e della nostra libertà. Uno stato democratico deve garantire e proteggere la dignità delle persone con disabilità dalla discriminazione in tutti i campi della vita sociale, pubblica e privata. La sete di libertà e tanta. Sete vera quella di godere di una vacanza senza impedimenti fisici e psicologici.

11 agosto 2005 – Luca Coscioni

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